Ho detto basta: una storia di coraggio e rinascita

Eleonora Galeotti esordisce con il suo primo libro “Ho detto basta”. Una raccolta di tre racconti brevi e incisivi, pieni di emozioni e riflessioni forti e nei quali le fragilità della protagonista trovano un senso e una speranza di risoluzione

La protagonista del libro “Ho detto basta” di Eleonora Galeotti è Anica, una giovane donna che vive sulla propria pelle l’esperienza di una relazione tossica. I tre racconti tengono il lettore con il fiato sospeso, grazie ai balzi temporali nei momenti decisivi della vita della protagonista. Dopo un’infanzia difficile, segnata da genitori spesso in conflitto tra di loro e critici nei suoi confronti, Anica, ormai adulta, si innamora di Riccardo. All’inizio, lui sembra il ragazzo perfetto, premuroso e gentile, sempre pronto a organizzare appuntamenti romantici. Ma, a poco a poco, le attenzioni che le riserva diventano un modo per controllarla e le dichiarazioni d’amore un mezzo per manipolarla. La relazione si trasforma per Anica in una gabbia che si fa sempre più piccola e stretta.
Anica dovrà trovare la forza e il coraggio di riappropriarsi dei suoi spazi e di ridefinire i propri limiti. Solo così potrà reimparare ad amarsi e, soprattutto, a dire basta.

Un’autrice determinata che vuole entrare in contatto con i suoi lettori

La collaborazione con Eleonora Galeotti per la pubblicazione del suo libro ci ha permesso di entrare in contatto con un’autrice determinata e sicura del proprio obiettivo autoriale. In questa intervista, Eleonora condivide con i suoi lettori gli aspetti fondamentali della sua scrittura.

1. Eleonora, raccontaci qualcosa di te.

Sono da sempre appassionata di scrittura e di libri: mi piace leggere opere appartenente a generi letterari anche molto diversi tra loro, dai saggi alla letteratura di genere, da Seneca a Flaubert. Amo le opere di Claude Monet e, oltre all’arte, ho molte altre passioni, come l’arrampicata, gli animali, in special modo i cani e i cavalli, il fitness, il buon cibo e la natura. In generale mi piace prendermi cura di me, è fondamentale ritagliarmi del tempo per coccolarmi e per il mio benessere in modo da ritrovare le energie per tutte le mie passioni. Mi definirei una persona solare, autoironica e testarda: affronto ogni progetto con determinazione e passione, ma senza mai prendermi troppo sul serio. Credo che la leggerezza, unita alla tenacia, sia una delle mie forze più grandi. Si potrebbe erroneamente pensare che sia italiana, ma in realtà vivo da sempre nel Canton Ticino, in Svizzera. Con la pubblicazione di “Ho detto basta”, ho avuto una positiva accoglienza tra i lettori italiani e questo mi dà grande soddisfazione. Ultima informazione, ma non per importanza, ho un figlio di nome Liam.

2. Com’è nata l’idea della storia di Anica?

I tre racconti nascono dal bisogno di esplorare emozioni e dinamiche che spesso restano invisibili. Il mio obiettivo era costruire una storia che mettesse al centro dell’attenzione la complessità dei legami e delle fragilità umane, attraverso un personaggio femminile pieno di coraggio e determinazione, ma anche vulnerabile. Come ho scritto nella prefazione del libro: “Raccontando la storia di Anica, ho voluto sottolineare l’importanza di fermarsi e guardarsi dentro, smettendo di cercare l’approvazione all’esterno e imparando a sottrarsi al giudizio”.
La protagonista è quindi frutto di osservazioni, ascolto e immaginazione: un intreccio di verità emotive, che appartengono a tante persone, non a una sola.

3. Pensi che le relazioni tossiche siano un tema di cui si parla ancora troppo poco?

Sì, soprattutto nei contesti quotidiani. Ho notato che spesso vengono considerati solo i casi estremi, quando, in realtà, ci sono tante altre forme di tossicità. Spesso le donne vittime di relazioni malate vengono risucchiate “in un vortice fatto di promesse mai corrisposte, di bugie e manipolazioni, di umiliazioni e abusi psicologici” (Prefazione). Sfortunatamente, non è facile riconoscere queste dinamiche né per una persona esterna, come un’amica o un familiare, né per la donna coinvolta. Come spiega Anica nel secondo racconto del romanzo (pagina 53): “Anche se non le vedo, sento strette intorno ai polsi e intorno alla gola delle catene impossibili da sciogliere”.
Di fronte alle poche occasioni di confronto su temi simili e alla difficoltà nell’identificare queste dinamiche, penso che i libri siano un ottimo mezzo per far emergere queste storie, creando consapevolezza e aiutando le vittime a uscirne.

4. A chi consiglieresti la lettura di “Ho detto basta”?

A chi ama le storie che indagano l’animo umano, senza filtri, ma con estrema delicatezza. A chi ha voglia di leggere un libro che parla di trasformazione e identità, attraverso personaggi complessi, veri e imperfetti.

5. Qual è stata la parte più complicata della realizzazione del libro?

La sfida principale è stata descrivere i meccanismi di una relazione tossica senza cadere in stereotipi o semplificazioni. È stato un lavoro che ha richiesto attenzione ed equilibrio, per rendere la storia autentica e credibile, pur rimanendo nel campo della finzione narrativa.

6. La copertina ha un’immagine d’impatto. Come mai hai scelto questa illustrazione come copertina?

La scelta non è stata casuale. I tentacoli del polipo simboleggiano la manipolazione, le restrizioni e tutte quelle dinamiche che in una relazione tossica ti privano lentamente della tua libertà, soffocandoti. Gli occhi rappresentano invece il controllo, lo sguardo di chi giudica e sorveglia.

7. Perché hai deciso di affidare i tuoi racconti alla casa editrice Edizioni Terra marique?

La casa editrice ha accolto il mio progetto con rispetto e attenzione, valorizzandone i contenuti senza snaturarli. Con Roberta Rossi ho instaurato sin da subito un dialogo autentico: mi ha accompagnata nella creazione del libro con professionalità e cura, dimostrando una grande sensibilità. Terra marique ha creduto in me fin dal primo momento e questo per me ha fatto la differenza.

8. Cosa hai provato quando il libro è stato pubblicato?

È stato un momento emozionante, prima di tutto perché la pubblicazione mi ha permesso di condividere con i lettori qualcosa di molto profondo. Inoltre, poter dedicare questa storia alle donne è stato un onore: un modo per dare spazio a voci spesso messe in secondo piano e per raccontare ciò che, troppe volte, resta taciuto.

“La storia di Anica è un invito a tutte le donne: riconoscete il vostro valore e scegliete con coraggio”. (Prefazione)

9. Hai già in mente di scrivere un altro libro?

Sì, inizierò a scrivere il secondo libro tra qualche mese. Non sarà il seguito del primo: si tratterà di un progetto completamente diverso, una storia di altro genere, con un’atmosfera diversa. Ho voglia di esplorare nuove forme narrative e mettermi ancora una volta alla prova.

I racconti di Eleonora Galeotti, oltre a essere motivo di grande soddisfazione per la qualità raggiunta, sono un’ulteriore conferma della validità del percorso intrapreso in casa editrice a sostegno delle donne e della loro urgenza di raccontarsi attraverso voci sempre diverse, eppure confluenti in un’unica strada, che noi stiamo percorrendo con entusiasmo.

“Ho detto basta” è stato pubblicato nella collana di Edizioni Terra marique, che non a caso abbiamo deciso di chiamare Terra Donna, a seguito di una riflessione sulla società del nostro secolo, in cui spesso le voci femminili vengono ignorate, spente o minimizzate. A partire da queste considerazioni, abbiamo pensato e costruito uno spazio sicuro, privo di giudizio e accogliente, che fosse in grado di far emergere con forza e coraggio il punto di vista femminile

I libri pubblicati in questa collana possono essere autobiografie, romanzi e raccolte di racconti, come nel caso del libro di Eleonora, in cui la trama e i personaggi sono inventati. Non esiste una direzione narrativa precisa: l’obiettivo di questo progetto è dare a ogni donna la possibilità di muoversi in modo libero e creativo, dandole occasione di esprimere le proprie emozioni e di trasmettere al lettore il proprio vissuto e punto di vista.

Come nel caso di Eleonora, il processo di pubblicazione non è lasciato al caso: ProgettoLibro accompagna passo dopo passo ogni autrice nella ricerca della propria voce, nella sua storia unica e personale. 

Durante la pubblicazione del libro abbiamo avuto modo di conoscere Eleonora e di vederla all’opera: la sua meravigliosa vocazione per la scrittura ha trasformato il suo progetto in un libro di grande impatto, caratterizzato dall’obiettivo di veicolare messaggi e valori da condividere. Per noi “Ho detto basta” non è solo un esordio editoriale di successo, ma anche un esempio di quanto sia importante esprimersi su temi difficili e spinosi, che, come donne, ci riguardano da vicino.