Esploriamo il suggestivo universo dell’editoria attraverso il film “Genius”, che ci catapulta nell’effervescente contesto dei ruggenti Anni ’20. Attraverso la relazione intramontabile e affascinante tra autore e editor, scopriamo le dinamiche complesse e i contrasti che hanno plasmato il mondo letterario di quell’epoca d’oro.
Una storia lineare ma ricca di complessità intellettuale ed emotiva
“Genius”, del regista Michael Grandage, è un dramma biografico che porta gli spettatori nel fantastico mondo letterario degli anni ’20 e ’30 del secolo scorso. Il film si concentra sulla relazione tra l’editor Maxwell Perkins e lo scrittore Thomas Wolfe. Perkins, interpretato da Colin Firth, scopre e modella il talento sgangherato di Wolfe, interpretato da Jude Law. Ripercorrendo gli anni di collaborazione tra i due, il film ci dà la possibilità di scendere nel profondo dei pensieri che caratterizzano i personaggi e di vivere la complessa dinamica che si sviluppa tra i professionisti dell’editoria, i loro affetti e il panorama culturale che li circonda.
La trama si sviluppa principalmente attraverso i dialoghi intensi tra i protagonisti e l’apparizione di pilastri della letteratura, che guadagnano la scena seppur ricoprendo ruoli secondari. Il premio Oscar Colin Firth offre un’interpretazione solida e sobria dell’editor Perkins, il cui ruolo è quello di temperare l’eccesso creativo ed eccentrico di Wolfe, mentre cerca di coltivarne il talento. Jude Law, nel ruolo di Wolfe, incarna brillantemente il genio tormentato e l’energia caotica e inarrestabile del famoso scrittore, portandone alla luce il fervore creativo e la complessità emotiva. La loro relazione è il cuore pulsante del film, poiché si sviluppa da una collaborazione professionale a un’intensa amicizia, che è messa alla prova dalle loro personalità contrastanti e dai conflitti creativi.
Autore ed editor: un rapporto complesso di fiducia, screzi e rispetto
Per persone come noi, che lavorano nel mondo dell’editoria, “Genius” esprime la profondità del lavoro dell’editor. Non un semplice correttore di grammatica e refusi, ma un professionista che entra nell’anima della struttura narrativa. Il film offre uno sguardo approfondito sul mondo dell’editoria e sul ruolo cruciale che gli editor hanno nel plasmare e trasformare i manoscritti grezzi in opere d’arte. Maxwell Perkins, il protagonista del film, è un esempio eloquente di come un editor possa influenzare in modo significativo il destino di un autore e delle sue opere.
Attraverso Perkins, il film evidenzia l’importanza della fiducia, della collaborazione e dell’empatia fondamentali in questo settore, fatto prima di tutto di ideali e rapporti umani. Perkins non si limita a correggere errori grammaticali o stilistici; piuttosto, si impegna a comprendere profondamente l’intento dell’autore, a fornire un feedback costruttivo e a sostenere lo sviluppo creativo del suo talento. La sua relazione con Thomas Wolfe è particolarmente significativa, poiché Perkins riconosce il potenziale del giovane scrittore e si impegna a guidarlo nel perfezionamento del suo stile, così da distillare il suo talento in opere di grande impatto emotivo e letterario. Nel farlo mette in dubbio se stesso, domandandosi più volte come riconoscere il limite in cui influenza l’opera di Wolfe per reale vocazione verso i futuri lettori o per ricerca del gusto personale.
Infatti per un editor è fondamentale “mettere da parte” il proprio estro, gusto e obiettivo come scrittore, donando invece le proprie competenze per far emergere la sensibilità artistica dell’autore di cui si occupa, come uno scultore che “libera” la statua dal suo involucro di marmo.
I conflitti tra i due protagonisti servono a comprendere ancora meglio la complessità emotiva che c’è dietro al mondo dell’editoria. Ogni opera è composta non solo da manierismo letterario, ma anche di pezzi di anima, che una volta messi nero su bianco mettono a nudo la sensibilità e il vissuto dell’autore. Quest’ultimo deve combattere costantemente per mantenere un equilibro tra la vita immaginaria delle sue opere e la vita reale, dualismo che viene mostrato nella sua crudeltà attraverso la figura di Francis Scott Fitgerald, interpretato dall’australiano Guy Pearce, la cui storia personale è ricca di elementi trammatici che qui ricopre un ruolo secondario, ma che diventa protagonista ad ogni sua apparizione sullo schermo.
Anemoia per i ruggenti anni ’20
Il film ci fa anche vivere una potente anemoia, in un periodo storico come il nostro in cui l’industria editoriale è spesso associata a criteri commerciali e di mercato, “Genius” ci offre un ritratto romantico, ma realistico, di un’epoca in cui editori ed editor agivano come veri e propri mecenati delle arti, dedicando tempo, risorse e passione alla scoperta e alla promozione del talento letterario emergente. Questo aspetto ci riporta sul valore intrinseco dell‘editoria come catalizzatore per la creazione e la diffusione di opere letterarie, che hanno il potenziale di lasciare un’impronta indelebile nella cultura e nella storia.
Questo ci porta a riflettere su come il mondo dell’editoria sia cambiato in così (relativamente) poco tempo, un secolo soltanto.
Un’editoria libera ma piena di insidie
All’epoca di ambientazione del film “Genius” editori e case editrici detenevano il controllo sulla pubblicazione e sulla distribuzione dei libri. I processi editoriali erano molto più lunghi e complessi, con un’enfasi esclusiva sul lavoro redazionale e sulla stampa fisica dei libri. Nel panorama contemporaneo, l’avvento delle tecnologie digitali ha trasformato radicalmente l’editoria. Si è passati dall’editoria tradizionale all’editoria digitale, con l’emergere di piattaforme on-line, self-publishing e formati digitali come e-book e audiolibri. Questo ha reso più accessibile la pubblicazione e la distribuzione dei libri, permettendo agli autori di raggiungere un pubblico più vasto senza dover necessariamente passare attraverso le vie tradizionali dell’editoria. Se ciò ha semplificato il meccanismo di realizzazione e ampliato le possibilità degli autori, di contro è più facile perdersi nelle vie più facili e nei ritmi troppo rapidi di un’editoria consumistica che non permette ad autori ed editori di prendersi il tempo di far decantare le idee e scegliere la strada migliore, soprattutto se è più lunga, complessa e che li mette in discussione.
Un’editoria ricca e innovativa
Negli anni ’20 e ’30, il mercato editoriale era dominato principalmente da romanzi, poesie e saggi letterari. Le case editrici spesso si concentravano su un pubblico specifico e privilegiavano autori consolidati. Nel panorama contemporaneo, c’è una maggiore diversificazione dei generi letterari e una crescente internazionalizzazione del mercato. Oltre ai generi tradizionali, ci sono nuove forme di narrativa emergente, come la narrativa young adult, la fantascienza e il genere thriller, mentre il mercato dell’editoria indipendente continua a crescere, offrendo opportunità per voci diverse e innovative.
Perciò questo confronto, a tratti nostalgico, con il mondo editoriale del passato, ci permette di inquadrare più chiaramente i vantaggi del panorama letterario moderno e di mettere a fuoco alcune caratteristiche, spesso trascurate, del rapporto professionale necessario tra editor e autore per produrre un buon libro, coniugando l’estro artistico alla capacità di farsi apprezzare dai lettori, mantenendo un’elevata qualità editoriale.
Fondamentale per ogni autore, lettore, editor appassionato
Il film è sicuramente impegnativo, non per densità di trama, ma per il ritmo lento e una narrazione che potrebbe risultare poco coinvolgente a causa delle derive teoriche e intellettuali che alcuni dialoghi presentano, ma che al contempo permettono agli spettatori più attenti di approfondire la complessità dei personaggi. La trama potrebbe beneficiare di una maggiore enfasi su alcuni momenti chiave della vita di Perkins e Wolfe, mentre la relazione tra i due protagonisti potrebbe essere esplorata in modo più approfondito.
In conclusione, “Genius” è un film che affascina per le sue interpretazioni solide e per la sua ricreazione accurata dell’epoca. Per gli appassionati di biografie letterarie e per coloro che apprezzano le interpretazioni di attori come Colin Firth e Jude Law, il film offre comunque un’esperienza interessante e apprezzabile.
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