Quello di scrivere un libro è un sogno che molte persone faticano a trasformare in realtà. Mancanza di tempo, difficoltà nello strutturare le idee, insicurezza sulle proprie capacità e sullo stile: gli ostacoli sono tanti. Noi di ProgettoLibro li conosciamo bene e per questo sappiamo quanto possa essere fondamentale il ghostwriting professionale.
Affidarsi a un ghostwriter non significa semplicemente “far scrivere a qualcun altro” un testo, ma intraprendere un percorso creativo su misura, che permette di trasformare intuizioni, ricordi e progetti in un’opera coerente e pubblicabile.
In questo articolo vedremo come funziona un progetto di ghostwriting dall’inizio alla fine e perché richiede impegno, competenze e collaborazione.
La fase iniziale: ascolto e organizzazione
Ogni progetto di scrittura nasce da una scintilla: un’esperienza personale, una storia da raccontare, un progetto di business, un’eredità da lasciare. Il passaggio da questa scintilla a un manoscritto non è né immediato né spontaneo. Ogni buona idea deve essere approfondita e analizzata prima di prendere forma in qualcosa di concreto, perciò la costruzione del progetto è tanto importante quanto la scrittura effettiva del libro.
Per questo motivo la prima fase del ghostwriting è dedicata all’ascolto. Il ghostwriter incontra l’autore (di persona o online) per raccogliere informazioni, visioni e obiettivi. Le riflessioni e il confronto condivisi possono essere riassunti in questi quattro punti:
● perché si desidera scrivere il libro,
● quale messaggio si vuole trasmettere,
● quale pubblico si desidera raggiungere,
● quale voce dovrà emergere dal testo.
Questa fase è fatta di ascolto, interviste, confronti e riflessioni che aiutano il ghostwriter a cogliere il tono autentico dell’autore. È un momento fondamentale, a cui deve essere dato lo spazio necessario: serve a costruire fiducia e a gettare le fondamenta del progetto. Non a caso ogni incontro si conclude spesso con un invito da parte del ghostwriter a riflettere e approfondire dentro se stessi un obiettivo, un valore, un nodo fondamentale per comprendere in profondità ciò che si vuole esprimere nel proprio libro.
La progettazione della struttura narrativa
Prima di scrivere, occorre progettare. L’approccio del professionista non è quello “emotivo” dell’autore alle prime armi, non scrivere di getto spinto dall’enfasi creativa. Il ghostwriter crea una scaletta dettagliata che delinea l’architettura del libro: capitoli, snodi narrativi, punti di svolta, temi ricorrenti. Se la collaborazione e lo scambio con l’autore sono stati positivi, è riuscito già durante l’intervista ad avere il materiale nell’ordine che rispecchierà il testo, ma in ogni caso la scrittura vera e propria deve ancora attendere.
Questa fase necessita di riflessione e studio da parte del ghostwriter per:
● dare ordine e coerenza alle idee,
● capire il ritmo del racconto,
● verificare che il messaggio arrivi chiaro al lettore,
● stabilire le tappe intermedie di consegna,
● assimilare la voce dell’autore per farla propria.
L’improvvisazione non è adatta a una scrittura professionale: è la progettazione a fare la differenza tra un testo amatoriale e un libro di qualità nel mercato editoriale. Questo però non significa fare un lavoro distaccato e arido, ma vuol dire che il ghostwriter è in grado di incanalare la propria creatività e le proprie intuizioni nel testo di un altro autore rendendolo personale e professionale allo stesso tempo.
La scrittura: con la voce dell’autore
Arrivati a questo punto, inizia la stesura vera e propria. Il ghostwriter scrive i capitoli seguendo la scaletta, ma non solo: il suo compito è trovare le parole giuste per la voce dell’autore.
Ogni autore ha un modo unico di pensare e di comunicare. Il ghostwriter deve immergersi in questo universo per restituire uno stile sì professionale, ma che non perda l’autenticità dell’autore. Durante la scrittura vengono condivise bozze e versioni intermedie. Il confronto è continuo: l’autore corregge, aggiunge, suggerisce. In questo modo il libro cresce, si affina passo dopo passo.
Questa fase è più complessa per l’autore che per il ghost writer, ora infatti gli viene richiesta più concentrazione e più abilità nel far capire al ghostwriter gli interventi e le modifiche da effettuare sul testo. L’immedesimazione nell’autore da parte del ghostwriter non è automatica e richiede tentativi e accorgimenti. È importante (per entrambi) essere pazienti, comunicativi e chiari su ogni eventuale dubbio e incomprensione. Questi accorgimenti servono a mantenere lo scambio trasparente e diretto in modo da facilitare la scrittura del libro.
L’editing e la revisione
Un libro non è mai pronto alla prima stesura. Ne parliamo spesso e lo ribadiamo anche in questa occasione, anche lo scrittore più esperto deve affidarsi a un servizio di editing professionale, e anche il ghost writer non fa eccezione.
Dopo la scrittura, si passa alla fase di editing, che può essere:
● sostanziale, per rivedere contenuti, coerenza, struttura;
● formale, per migliorare stile, lessico e fluidità;
● di correzione, per eliminare refusi, errori grammaticali o incoerenze.
Il lavoro di revisione è minuzioso: ogni dettaglio viene limato per garantire chiarezza e qualità. Questa è una delle fasi più lunghe e delicate, ed è ciò che distingue un testo grezzo da un’opera pronta per essere letta, valutata e apprezzata. L’editing non dovrebbe essere fatto dal ghost writer che ha scritto il libro: al pari di ogni altro autore, è troppo coinvolto nella storia, conosce ogni sviluppo narrativo ed è emotivamente legato al prodotto che ha realizzato. Per l’editing è sempre necessario avvalersi di un supporto esterno: un editor che non conosce ancora il testo e che di conseguenza ne ha una visione oggettiva.
Dall’opera al libro
Quando il testo è completo, rifinito e corretto si apre il capitolo della trasformazione in libro.
A seconda degli obiettivi, il progetto può includere:
● impaginazione professionale,
● progettazione della copertina,
● scelta dei canali di pubblicazione (editoria tradizionale, self publishing, distribuzione mirata),
● promozione.
Ognuna di queste fasi richiede tanta cura quanto quella della scrittura: confronto, scelta del professionista giusto, riflessione e impegno nella realizzazione. Curare la pubblicazione del libro per realizzare un prodotto concreto e curato in ogni dettaglio è fondamentale per non gettare il lavoro svolto per la sua scrittura.
Perché è un percorso che richiede un investimento
Un libro scritto in collaborazione con un ghostwriter professionista non nasce dall’oggi al domani.
Richiede:
- tempo: incontri, interviste, ricerche, revisioni, mesi di lavoro,
- competenze: scrittura, editing, progettazione editoriale, conoscenza del mercato,
- dedizione: cura maniacale per i dettagli, rispetto dei tempi, capacità di entrare in sintonia con l’autore.
Non si tratta solo di “scrivere un testo”, ma di costruire un’opera duratura, capace di rappresentare davvero chi la firma.
Per questo il ghostwriting è un investimento non solo in termini economici, ma soprattutto di valore culturale, personale e professionale. Un libro ben scritto non si esaurisce nel momento della pubblicazione. È formativo tanto nella sua realizzazione quanto nei suoi contenuti e garantisce un manoscritto di qualità, capace di rappresentare il suo autore e allo stesso tempo di essere una lettura stimolante e piacevole per i lettori.
Questa esperienza di scrittura è unica sia per l’autore che per il ghost writer. Dall’ascolto profondo e dalla condivisione la scrittura prende forma creando un testo solido, fedele agli intenti dell’autore, efficace per la lettura, curato in ogni dettaglio.
Se stai pensando di trasformare la tua storia, la tua esperienza o il tuo sapere in un libro, il ghostwriting professionale può essere il percorso giusto per dare vita a un’opera che rimanga nel tempo e che parli davvero di te.