Chi è il ghost writer

Il ghost writer non è un semplice fantasma che scrive a nome di un committente (che apparirà in copertina come autore del libro), ma è una figura strategica per dare valore alla tua attività o per scrivere un romanzo di successo. Basta scegliere il ghost writer giusto.

Chi è il ghost writer e cosa fa

Proviamo a fare un po’ di chiarezza: chi è il ghost writer e cosa fa. Se fossimo obbligati a usare parole italiane, diremmo non tanto “scrittore fantasma”, che è la traduzione letterale dall’inglese, quanto “scrittore su commissione”.

Può darsi non suoni bene, di fatto però il ghost writer è esattamente questo: uno scrittore/scrittrice cui viene commissionata la stesura di un testo.

Può trattarsi di un romanzo, di un’autobiografia, di un manuale o di qualsiasi altro genere letterario, incluse le canzoni. Cambia la forma, ma non la sostanza: il ghost writer è una figura professionale pagata per scrivere un testo, di cui cederà i diritti (copyright), rinunciando a comparire come autore/autrice del testo stesso.

Che differenza c’è tra un ghost writer e un copywriter?

Si sente spesso parlare di copywriter, ma anche di web writer, content writer e blogger. Tra queste figure professionali ci sono differenze notevoli. Quali?

  • Il copywriter è il professionista che scrive testi di carattere pubblicitario per le aziende. Siccome i contenuti per le aziende al giorno d’oggi viaggiano prevalentemente sul Web, il copywriter ha specifiche competenze nel campo della SEO (Search Engine Optimization), ovvero sa come scrivere contenuti e post perché siano trovati dagli utenti tramite Google, il motore di ricerca di gran lunga più utilizzato sul Web. Dal momento che il copywriter non lavora solo sui siti web, ma anche sui social, viene chiamato anche content writer e/o digital copywriter, senza che vi siano sostanziali differenze tra una definizione e l’altra.
  • Il blogger è un autore di contenuti digitali (post, articoli, ecc.), che però vengono pubblicati su un blog di sua proprietà. Contenuti di che tipo? Svariati: dall’attualità alla cultura, dalla musica allo sport, dalla politica alla psicologia. Chiunque abbia qualcosa da dire può avere un blog, aggiornarlo anche quotidianamente e raggiungere un numero potenzialmente infinito di lettori digitali.
  • Il ghost writer è uno scrittore che viene pagato per ciò che fa e che rinuncia a qualsiasi diritto (copyright) sul testo ceduto al committente.

Di solito si tratta di freelance che lavorano in proprio e che hanno una partita iva, altre volte (ma questo capita più frequentemente nel caso dei copywriter) lavorano per aziende che operano nel social media marketing.

In tutti i casi c’è un fattore comune: la professionalità. Non basta infatti dichiararsi “autore di testi” per esserlo davvero. La discriminante è la formazione, unita all’esperienza.

Come capire se il ghost writer è un professionista serio?

Se l’obiettivo è migliorare il proprio posizionamento sul Web o ottenere followers sui social, in genere ci si rivolge a un’agenzia di social media marketing, che aiuterà a definire una strategia mirata. In quest’ottica rientrerà anche l’attività del copywriter (web writer o content writer che dir si voglia), sulla cui professionalità garantisce l’agenzia.

Più difficile comprendere la preparazione di un freelance, cosa che si complica ulteriormente quando si è alla ricerca di un ghost writer, perché quest’ultimo, per contratto, non può rivelare cos’abbia scritto.

Per ovviare a questo problema, esistono modi pertinenti ed efficaci. Quali?

  • Prima di tutto, il passaparola. Se un’azienda o un professionista di tua conoscenza si è affidato a un ghost writer per la scrittura del suo libro, puoi domandargli come si è trovato e valutare a tua volta se contattarlo.
  • Avviato il primo contatto, come in qualsiasi altro ambito è “la pancia” quella che conta. La prima impressione è tutto: se si crea da subito un certo feeling, se c’è empatia, se quella che hai di fronte ti sembra la persona “giusta”, vale la pena approfondire il discorso. Altrimenti cambia strada. Considera che con il ghost writer potresti condividere mesi di lavoro: meglio evitare di non trovarsi a proprio agio nel condividere un percorso che potrebbe trasformarsi in un incubo. Il ghost writer serio dovrebbe a sua volta dirti se può fare il lavoro che gli stai chiedendo, anche in base alle tue caratteristiche e al tipo di storia proposta. Insomma la sintonia deve esserci da entrambe le parti.
  • Appurato che il feeling c’è, devi capire se il ghost writer non è solo “simpatico”, ma anche competente. Qui si apre un mondo estremamente soggettivo. Un ghost writer può essere bravissimo a scrivere saggi, ma avere poca o nulla esperienza sulle trame gialle. Può essere il mago delle monografie aziendali, ma molto scarso sui romanzi rosa.
  • In base a cosa vuoi commissionargli, lui/lei dovrebbe qualificarsi nella specifica materia. Abbiamo detto che non può dirti cosa ha già scritto. Attenzione: non può dirti il titolo preciso, ma può darti a riguardo indicazioni generiche e, ad esempio, farti leggere un estratto (qualche pagina). Valuterai se la sua scrittura possa fare al caso tuo.

Cosa ti conviene fare?

Ricorda: devi essere molto chiaro su ciò che vuoi commissignargli. Più le tue indicazioni saranno fin dall’inizio chiare, più riceverai in cambio chiarezza e trasparenza. E lavorare insieme sarà più semplice.

Al contario, se non hai idee chiare o un progetto definito, genererai confusione, al di là del fatto che comunque il bravo ghost writer può guidarti fin dall’inizio perché la tua idea venga messa a fuoco e possiate lavorarci con serenità e concretezza.