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Come scrivere la propria storia

Scrivere la propria storia è un’impresa non da poco. Penso che, senza una solida progettazione iniziale, sia impossibile realizzare un buon lavoro. Per questo motivo, è utile affidarsi a professionisti capaci sia di progettare che di scrivere e pubblicare i libri.

Come progettare un’autobiografia

Nella fase di progettazione ci giochiamo buona parte della riuscita del nostro libro, per cui dobbiamo porvi grande attenzione e fare scelte ponderate.

Se intraprendessimo la strada sbagliata o se, ancora peggio, avanzassimo senza una direzione precisa, potrebbe essere molto faticoso rimettersi sulla giusta carreggiata, al punto da vedersi costretti ad abbandonare il percorso. Ho visto tanti naufragi di questo genere, in gran parte motivati dall’assenza di una solida progettazione. Abbandonare il proprio progetto non sarebbe solo una sconfitta morale, ma una perdita di tempo e risorse.

Possiamo evitare tutto ciò ponendo molta attenzione alla fase che precede la stesura del testo: il consiglio è prendersi del tempo per ragionare, fare scelte, seguire una strada piuttosto che un’altra, per poi proseguire senza incertezze verso la meta.

In questa fase di progettazione la fretta, per quanto scaturita dal desiderio di cominciare, può essere una cattiva consigliera. Meglio ragionare con calma, leggere, fare ricerche, informarsi, cercare il professionista che possa dare i giusti consigli.

Le tre modalità narrative

Per scrivere la propria autobiografia, in fase progettuale, ovvero prima di iniziare a scrivere, si può scegliere tra tre strade.

1. Il racconto in prima persona

E’ la modalità più classica. L’autore, il cui nome compare in copertina, è il protagonista delle vicende narrate. La prima persona ha un impatto sempre molto diretto e coinvolgente sul lettore.

Occhio però a non trasformare questo meraviglioso strumento narrativo in un panegirico a se stessi, cosa che risulterebbe sgradevole!

I lettori amano imbattersi in storie in cui i personaggi sono messi alla prova, devono superare ostacoli, schivare pietre scagliate al loro indirizzo, essere travolti dagli eventi, reagire e uscirne cambiati. Qualsiasi storia, anche la più apparentemente banale, può essere interessante: basta saperla raccontare. Viceversa, storie affascinanti posso essere ditrutte da uno stile narrativo goffo e infruttuoso.

La tua storia è unica e irripetibile, perché fatta di alti e bassi, di semplicità e gesti clamorosi: sta a te narrarli coinvolgendo il tuo lettore e facendo sì che non stacchi gli occhi dalla pagina.

2. Il racconto romanzato in terza persona

E’ senza dubbio una modalità interessante con la quale confrontarsi, sia per l’autore, sia per il lettore.

Desidero riportare un esempio al quale sono molto affezionata: un caro amico, Gianni Franzoni, ha scritto la propria storia di ex-alcolista “inventandosi” un personaggio, Max, e facendogli vivere (raccontate in terza persona) situazioni amplificate e modificate, ma in gran parte vissute tali e quali dall’autore. Ne è nato un romanzo autobiografico di una profondità unica, capace di veicolare con forza straordinaria un tema delicato, senza pietismi e retorica.

Se l’autore avesse scelto la prima persona, avrebbe corso il rischio di cadere nell’inganno di una mancata lucidità narrativa, magari a vantaggio di un’autoanalisi, che però non avrebbe appassionato il lettore. Quest’ultimo ha invece modo di affezionarsi al protagonista e al suo compagno di (dis)avventure Marley – un labrador che è reale compagno di vita dell’autore – sensibilizzandosi al tema dell’alcolismo.

 

3. L’intervista/dialogo

E’ una modalità non sempre tenuta in considerazione, ma a mio parere molto efficace. Consiglio quindi di valutarla con grande attenzione nella fase progettuale.

Unica pecca, non si può fare tutto da soli. Bisogna infatti affidarsi a un professionista, un giornalista ad esempio, che sappia porre domande e ascoltare le risposte. L’alternarsi di domande e risposte serve sia per portare avanti la narrazione di fatti, che non deve per forza procedere in senso cronologico, sia per per approfondire temi legati alla vita del protagonista.

Se l’alternanza tra domanda e risposta è incalzante, il lettore si troverà coinvolto in un incedere dinamico, fatto di storie e di riflessioni, senza soluzione di continuità.

Per realizzare la propria autobiografia intraprendendo questa modalità, è necessario prestare molta attenzione alla scelta del professionista con cui si andrà a relazionarsi e dalla cui sensibilità dipenderà buona parte della riuscita del libro.

Noi di ProgettoLibro abbiamo un’ampia esperienza in materia di progettazione e realizzazione di libri autobiografici. Siamo le persone giuste per consigliarti la strada da seguire, in base a ciò che desideri raccontare e alla tua personalità.
Contattaci: info@progettolibro.it o al 338 273 8333. 

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